Normalmente non ci piace parlare dei nostri concorrenti (in questo caso oltretutto ci sentiamo come Davide contro Golia in termini di numeri) ma crediamo sia più che lecito parlarne quando oltre ad essere competiror sono anche fornitori dei nostri clienti e indirettamente dunque ci troviamo nelle vesti di clienti o meglio utilizzatori “costretti” ad utilizzare i loro servizi.
E’ bene infatti chiarire che sebbene forniamo noi stessi servizi di hosting Linux (LAMP) e server dedicati, ci occupiamo di gestire tramite servizi managed server VPS o dedicati presso altre server farm, (tra cui Aruba) e di aiutare clienti nella configurazione e installazione di software Web (solitamente che si basa su PHP e MySQL) sui loro pacchetti Hosting Linux.
Se avessimo voluto parlarne male, l’opportunità andava colta qualche settimana fa quando ci fu quel guasto elettrico divampato poi in incendio che mise down l’intero datacenter e i milioni di domini che essa ospita.
Non l’abbiamo fatto. L’imprevisto è dietro l’angolo, chi conosce Murphy lo sa fin troppo bene. Sciagure di questo tipo sono successe a BIG mondiali come ThePlanet e piccolini come il nostrano Tophost.
La gestione dell’incidente e il ripristino dei servizi è stato a nostro avviso eccelso.
Nulla da eccepire nemmeno nell’assistenza (in particolar modo quella dei server dedicati) che comunque è repentina e gestita da personale tecnico (non le centraliniste) preparato.
Vanno invece fatte delle considerazioni sui loro spazi WebHosting, sulle feature che offrono e sul rapporto qualità/prezzo per un servizio professionale e completo dalla A alla Z.
Innanzitutto è bene precisare che Aruba punta molto del suo successo sull’offerta di spazio disco illimitato. In realtà lo spazio illimitato è un’utopia o meglio un sofismo utile ad aumentare la potenza commerciale di Aruba suscitando false sicurezza nell’utente.
Lo spazio illimitato non esiste ed ovviamente non può esistere come concetto informatico.
Al prezzo base infatti una 20ina di euro + IVA comprerete il fantomatico spazio illimitato, ma se volete dei servizi aggiuntivi ?
- Le statistiche professionali ad esempio costano 12.91 + IVA l’anno. Se si fa web seriamente non si può far a meno di un servizio di statistiche utili al fine del webmarketing ma non solo.
- L’antivirus e l’antispam è fondamentale, evita noie e pericoli informatici ed ha un costo tutto sommato accettabile e proporzionato, “solo” 2 euro l’anno + IVA.
- Il servizio IMAP consente di poter configurare le proprie caselle di posta sfruttando il protocollo IMAP4 in alternativa a quello POP3. A differenza del protocollo POP3, con quello IMAP4 sono possibili più connessioni contemporanee allo stesso account di posta, con l’opportunità di controllare i cambiamenti apportati da ogni utente che si collega. Anche questa opzione è a pagamento a 2 euro l’anno più iva.
- Il servizio Backup anch’esso obbligatorio per un utilizzo professionale e non vogliate correre il rischio di perdere tutto per colpa di accessi abusivi o guasti hardware. Attivabile ad un costo di 2 euro + iva l’anno.
- Abilitare domini di terzo livello, del tipo terzolivello.dominioprincipale.it ha un costo annuale di 5 euro più IVA.
Fin qui tutto “bene” insomma, il concetto esposto e chiaramente percepito è che i servizi aggiuntivi sono al di fuori dell’offerta iniziale e vanno ordinati e pagati a parte. Politica aziendale del tutto legittima ed a nostro avviso anche onesta se confrontate con ipotetiche offerte di diretti concorrenti.
L’assurdità però avviene con il seguente servizio : il Database ! Ovvero MySQL 5.
Come riportato dal loro sito http://hosting.aruba.it/servizi_aggiuntivi.asp “Aruba.it ha attivato fra le proprie offerte anche il supporto a MySql: tecnicamente si tratta di un DBMS (Database Management System) ovvero, un sistema di gestione per Database, in pratica è un Database veloce e di grandi prestazioni, che consente la creazione di siti web dinamici con backend MySql. Con il servizio MySQL è possibile disporre di un massimo di 5 database e di uno spazio su disco complessivo di 100Mb. Il servizio è utilizzabile solo da domini ospitati dai nostri servizi hosting o Serverdedicati. Lo spazio su disco e’ incrementabile con pacchetti aggiuntivi da 100Mb l’uno. Il linguaggio di interazione predefinito è il PHP, ma è possibile, grazie alla presenza dei driver MyODBC, interagirvi anche tramite pagine ASP.”
Ciò che omettono di dire a riguardo è che sebbeno forniscano il servizio a 7 euro + IVA l’anno (a cui aggiungono il servizio opzionale di backup MySQL ad ulteriori 3 euro + IVA l’anno) non forniscono lo storage engine InnoDB o qualsiasi altro engine transazionale (vedi ad esempio XtraDB) che fanno di MySQL un vero DBMS relazionale e non un semplice giocattolino per appoggiare i dati.
Come riportato dalla loro Knowledge Base all’indirizzo http://ticket.aruba.it/KB/a244/utilizzo-di-tabelle-innodb.aspx “Il servizio MySql offerto non prevede il supporto per tabelle di tipo InnoDB.“.
E’ incredibile (nel senso più etimologico della parola stessa) che non forniscano (e sopratutto non lo dichiarino in fase d’ordine) un motore transazionale così potente e affidabile come InnoDB che è alla base di molti software web open source come ad esempio tra i più famosi : Magento, Druapl 7, Docebo, ecc…
Ogni software serio che si rispetti che sia sviluppato da ingegneri e non da peracottari che soddisfi le condizioni A.C.I.D, acronimo inglese Atomicity, Consistency, Isolation, e Durability (Atomicità, Coerenza, Isolamento e Durabilità), deve necessariamente usare un engine di tipo transazionale come ad esempio InnoDB per evitare tutte una serie di problematiche di difficile e ardua risoluzione da un punto di vista
applicativo che sarebbero risolvibili automaticamente tramite l’utilizzo delle chiavi esterne (foreign Key), e funzionalità avanzate come Transazioni, Stored Procedure, Stored Function, Trigger che sono disponibili esclusivamente su MySQL esclusivamente tramite InnoDB o XtraDB ma sono assolutamente assenti nel vecchio giocattolino MyISAM, l’unico per ora disponibile sui piani hosting offerti da Aruba.
Se è vero che ogni azienda ha la libertà di vendere e commercializzare ciò che vuole, è anche vero che il cliente ha il DIRITTO di sapere in fase d’ordine che il loro “Database veloce e di grandi prestazioni” viene azzoppato e privato di importantissime funzionalità magari vitali per l’utilizzo futuro del cliente.
Un po’ come se un concessionario vi vendesse una bellissima e luccicante Ferrari e omettesse (volutamente ?) di dirvi che nel suo bel motore da 350 Km/h è stato applicato un limitatore che non vi fa andare oltre i 100 Km/h ?
Voi come ci rimarreste ?