Roberto Portelli – Flyer (Obuv Mosca)
MYINK Consumabili – Logo
Divergente Emax – Brochure illustrativa
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DREAMSNET.IT – Brochure Aziendale
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Sicurezza informatica al Securitydate a Camerino il 7 Maggio 2010
Come ogni anno l’università di Camerino in collaborazione con il Camelug organizzano una giornata informativa che ha come tematica la sicurezza informatica.
Il programma della giornata è molto articolato ed attuale : si parlerà infatti di concetti nuovi e moderni come la Virtualizzazione, Cloud computing, Wi-fi, e concetti più generici come il penetration testing, e il lockpicking; ovvero l’arte di scassinare serrature.
L’evento a cui abbiamo partecipato attivamente nelle scorse edizioni con talk sulla Web security in particolar modo focalizzando sul RFI (Remote File Include) e SQL Injection, quest’anno ci vedrà come “supporter” esterni non partecipando direttamente con nostri talk all’evento ma supportando l’evento a livello informativo e “logistico”.
Ricordiamo che la partecipazione all’evento è del tutto gratuita ed è senz’altro un’occasione importante per tutti gli appassionati (professionisti, docenti e semplici smanettoni) di rimanere aggiornati su un tema così vasto dalle mille sfaccettature e tremendamente moderno.
Per ulteriori informazioni www.securitydate.org e www.camelug.it
Posta elettronica certificata – PEC del Governo : un fallimento in partenza.
E’ di ieri Lunedì 26 Aprile la notizia andata in onda su tutti i TG dell’avvio della Posta Elettronica Certificata (PEC) Nazionale fornita gratuitamente dal governo ad ogni cittadino.
Onde evitare di “riesumare” i vecchi (ma sempre attuali e corretti) discorsi su come questa iniziativa sia stata gestita MALISSIMO e tirare in ballo problematiche non banali sia
dal punto di sicurezza :
sia di problematiche burocratiche che a mio avviso si possono inquadrare in una forma di concorrenza sleale nonchè CLIENTELISMO dei “soliti ignoti”
tramite bandi con requisiti impossibili da raggiungere per ogni piccola/media/grande azienda che attualmente fornisce hosting e servizi internet nel panorama italiano.
e sia del protocollo del tutto “privato” e valido solo in Italia e non nella comunità europea
oggi mi sono limitato semplicemente a raggiungere il sito www.postacertificata.gov.it con l’intento di registrare una casella di posta elettronica certificata.
Inutile dire che tentando a cadenze ripetute di diversi tentativi ogni mezz’ora circa dalle 14 di ieri pomeriggio sino ad ora l’unico messaggio che un utente riesce a ricevere
tentando l’iscrizione è quello seguente :
Inutile dire che un servizio del genere è stato lanciato da sprovveduti (gli stessi di italia.it costato 45 milioni di euro e finito nel nulla) che sicuramente non hanno saputo bilanciare l’accesso concorrente di eventuali richieste contemporane dei cittadini o ben peggio il sistema non è mai partito e fino ad ora è tutta una farsa dato che mi risulta difficile pensare che alle ore 01:00, ora che pubblico questo post ci siano chissà quanti utenti connessi a fare richieste internet banali al loro portale, considerando che siti pesanti come Repubblica, Rai, Poste Italiane e mostri come Youtube non fanno una piega di fronte a traffico facilmente calcolabile in almeno 100 volte quello che potrebbe esserci su www.postacertificata.gov.it
Giriamo il coltello nella piaga ricordando tristemente il logo di italia.it pagato ben 100 mila Euro che a mio avviso è scopiazzato dal logo della Logitech ed ha un valore commerciale di mercato non superiore ai 2000 euro nella migliore delle ipotesi.
Personalmente ho realizzato loghi di impatto e tecnicamente molto più complessi per un centesimo di quello che è stato pagato per il logo di Italia.it
Come sempre le istituzioni che dovrebbero migliorare la vita a noi cittadini in realtà investono (sprecano) risorse presso i soliti CLIENTI con gare d’appalto non permissive, requisiti assurdi e magari pagando 100 volte tanto quello che normalmente sarebbe il prezzo di mercato in un vero e onesto libero mercato.
Se l’Italia va male è anche e sopratutto colpa di questi cialtroni buoni a nulla che con la scusa di migliorare la NOSTRA vita migliorano solo la LORO e quella dei LORO clienti.
Occhio ai risultati (e alle truffe) quando commissionate un sito internet.
12designer.com : il contest creativo che rovina il mondo della grafica e del web professionale.
E’ stato osannato e pubblicizzato in tutto il mondo, 12designer.com, il portale per la realizzazione di Loghi, Flyer, Banner, website e il naming.
Esso è un mediatore, un punto di incontro tra clienti e designer.
Funziona pressapoco così : L’azienda ACME (A Company Making Everything) decide di voler entrare in rete con un nuovo sito web.
Essa si registra al portale www.12designer.com e lancia un contest, un concorso insomma.
A questo concorso potranno partecipare i vari grafici iscritti al sito presentando i loro lavori nella speranza di essere scelti dall’azienda committente (ACME in questo caso) come vincitori e dunque incassare il “premio” messo in palio dall’azienda.
Attualmente (Domenica 28 Febbraio alle 20:24) sono in gara 89 progetti e ben 4881 designer iscritti.
Cercando ad esempio tra i vari progetti Web (solo design, ovvero solo il layout photoshop) troviamo solo 2 contest :
Creation d’un charte graphique – Settore: Pret a porter feminin – Brief anche in Inglese che offrono 300 Euro
e il “Portale per maneggio e mondo del cavallo” che offrono 300 Euro (garantiti).
Cercando invece tra coloro che propongono progetti web completi (Xhtml+CSS per intenderci) troviamo 1 solo progetto :
Vaibmu Website – settore consulting che offrono 250 Euro (garantiti).
Prendendo in esame quest’ultimo caso (Vaibmu Website) notiamo che sono stati proposti 10 lavori creativi da 3 designer.
La qualità dei lavori proposti a nostro avviso è molto bassa e sopratutto improvvisata, ma sicuramente al di sopra del budget proposto dall’azienda committente ovvero 250 euro.
Perchè dunque 12designer.com non potrà mai essere a rigor di logica un buona strada per ottenere un buon sito web ?
Vediamo i principali motivi che ci sono saltati in mente.
- In primis ci sono solo grafici dilettanti e che non sono dei professionisti, altrimenti lavorerebbero tramite agenzie o come freelance a listini di mercato che non scendono MAI sotto i 1000 euro per un design grafico e adattamento XHTML+CSS per il web. Questa affermazione è stata confermata appunto dal fatto che solo 3 designer su bel 4881 hanno proposto qualcosa di vagamente assomigliante a un sito web.
- Bisogna lavorare GRATIS. Prendendo ad esempio il portfolio e le statistiche del designer dg9ban leggiamo che :
dg9ban ha partecipato a 29 progetti :
- 43 lavori creativi in 29 progetti
- 1 lavoro creativo vincitore
Facendo dei calcoli prettamente matematici ovvero stimando un minimo di 300 euro a lavoro e moltiplicandolo per il numero di lavori presentati (43) ci si rende facilmente conto che il designer ha lavorato per una somma di 12900 euro che in ambito di prezzi di mercato sarebbe stata almeno 40 mila euro.
Per far cosa poi ? Tutto questo tempo, fatica per vincere un solo progetto, ovvero nella più cattiva delle ipotesi 250 euro, e nella migliore 1000 euro.
Ecco perchè nessun designer professionista accetterebbe MAI l’idea di lavorare a quei prezzi e a quelle condizioni,considerando appunto che è molto ma molto più facile avere clientela disposta a pagare dai 1500 ai 3000 euro piuttosto che vincere un concorso di quel genere che richiede comunque tempo, per il misero premio di 500 euro.
Sicuramente un buon punto di ritrovo per aziende che vogliono “il sitarello”, ma siamo sicuri che il sitarello porti vantaggi nel lungo periodo ?
Che tipo di contatti avrete col webdesigner ? Chi vi curerà le modifiche, gli aggiornamenti in futuro ? A quali costi ?
Come sempre ricordiamo: la qualità, la competenza e la professionalità si pagano.
L’importanza dei backup : cronaca di un disastro annunciato.
“Salve, il computer non si accende più e da una schermata blu che segnala la rottura del disco“.
Sono queste le povere ma eloquenti parole ricevute in prima mattinata da un nostro cliente.
Domandando nello specifico di quale computer stesse parlando, ci viene poi risposto che il guasto riguardava il server dove veniva gestita e archiviata la contabilità.
Ad un tratto capiì e ricordai che circa un mese prima avevo chiaramente avvertito i titolari di questa media azienda sull’incoscienza e ottimismo immotivato di tenere un gestionale con oltre 7 anni di contabilità fiscale e logistica su un “server” che non aveva nemmeno un RAID1 e nessun sistema di backup ne tantomeno procedure di disaster recovery.
Rendere atto nero su bianco dell’incompetenza del loro precedente fornitore e della pericolosità di non utilizzare opportune procedure di disaster recovery evidentemente non è bastato per accettare il nostro modesto preventivo per l’aggiunta di un disco in RAID1 (mirroring) e un disco esterno (o interno hot swap con slitta estraibile) da utilizzare come destinazione per i backup incrementali generati tramite il software Acronis True Image.
Un prezzo molto modesto da pagare confrontato al beneficio che un sistema funzionale di disaster recovery possa portare ad un’azienda quando un disco si rompe.
Ogni alternativa sarebbe stata comunque più dispendiosa in termini di costi, tempo e sicurezza dei dati.
Mandiamo a recuperare tutto in un centro specializzato di recupero dati ?
Costo dell’operazione non minore di 1000 euro e senza nessun risultato garantito.
Tempo di intervento e riconsegna non minore ad una settimana.
E in quel periodo come vive l’azienda ?
E’ valsa davvero la pena risparmiare 250 euro per ritrovarsi in situazioni folli e difficoltose come questa ?
Diffondere l’idea che la tecnologia è soggetta a guasti e che un investimento di 250 euro può salvarvi davvero la vita in casi estremi come questo, non è terrorismo ma realismo allo stato puro.
Se non avete nessuna procedura di backup dei vostri dati, non pensateci troppo contattateci.
Domani potrebbe essere troppo tardi.