Albert Einstein disse “Non hai veramente capito qualcosa finché non sei in grado di spiegarlo a tua nonna“.
Se volessimo parlare di Virtual Hosting o Shared Hosting a nostra nonna o ad un utente non troppo tecnico, potremmo fare un paragone con il vivere in condominio.
Comprare un hosting condiviso sta al vivere in appartamento in un condominio come un VPS o un server dedicato stanno alla casa o alla villa.
Mentre un condominio (server) può contenere centinaia di siti (appartamenti) appartenenti a diversi proprietari con diverse esigenze, un VPS o un Server Dedicato è una casa o una villa di un unico proprietario.
Molto spesso il vantaggio dello scegliere un hosting condiviso è derivato esclusivamente di un minor costo annuale ed una gestione outsourcing tutto incluso di tutta la parte sistemistica nella gestione di tutti i servizi (web, mail solitamente) senza costi aggiuntivi.
Vien dunque da chiedersi, perchè esistono aziende che dopo un’accurata analisi decidono di intraprendere la strada del server dedicato o del VPS (Virtual Private Server n.d.t.), quando l’hosting condiviso sembra esser la panacea di tutti i mali a costi decisamente irrisori che oscillano dai 10 ai 50 euro l’anno ?
La risposta è che ogni soluzione comporta dei vantaggi e degli svantaggi e ogni strumento ha una determinata funzione in relazione all’obiettivo da raggiungere.
Se continuassimo dunque il parallelismo tra hosting condiviso e vivere in condominio ci troveremo di fronte alle seguenti limitazioni.
- Condivisione delle risorse tra i vari “abitanti del server”.
Come in condominio esistono delle risorse condivise in cui l’utilizzo non è garantito al singolo utente ma appunto condiviso tra i vari ospiti che sono presenti sullo stesso server.Avere risorse condivise consiste nell’impossibilità di determinare e prevedere quali e quant risorse saranno disponibili in un preciso momento. Non ci è dato infatti sapere quali risorse allocheranno gli altri ospiti del server e quante ne rimarranno disponibili per noi. Ciò può determinare inefficienza del nostro sito web (imputabile a colpe non nostre) o addirittura indisponibilità delle risorse che si traduce in lentezza del sito fino ad arrivare alla non visibilità.
- Minor grado di sicurezza.
Come in condominio, la sicurezza del nostro sito web viene messa a dura prova nonostante le accortezze prese in fase di sviluppo. E’ infatti cosa comune (sopratutto in hosting condivisi standard che non hanno attuato un sistema di separazione privilegi) che violando la sicurezza di un hosting condiviso (appartamento), si possa violare la sicurezza degli altri siti ospitati nello stesso server (ovvero altri appartamenti).
- Limitazione nella libertà di scelta per modifiche tecniche.
Come in condominio, non si ha la possibilità di fare modifiche sostanziali. Potete scegliere come arredare il vostro appartamento, ma non potrete ad esempio decidere da soli di come ritinteggiare l’intero stabile, di installare un ascensore più grande, o di installare una sedia scorrevole per salire le scale senza aver prima ascoltato il parere e ricevuta l’approvazione degli altri condomini.
A livello sistemistico ciò potrebbe significare che nel caso vorreste fare modifiche sostanziali per (aggiornare, migliorare) il vostro sito come ad esempio installare un cacher, aggiornare la versione dell’interprete PHP, installare moduli PHP personalizzati, cambiare Webserver (ad esempio il performante NGINX al posto del classico Apache), non avrete nessun margine di manovra. Dovrete cioè accontentarvi di ciò che normalmente è lo standard in ambito hosting, e che di default l’hoster fornisce.
- Elevata probabilità di finire in blacklisting
Può capitare che qualora un utente sul nostro server decida di inviare newsletter non idonee, o qualche hacker lo faccia a suo posto al fine di fare spamming (magari dopo che è stato oggetto del furto delle password di posta). A quel punto le liste antispam di tutto il mondo segnaleranno l’IP in oggetto (su cui siamo anche noi) come malevolo e non riusciremo più per un arco di tempo che normalmente oscilla tra le 3 e le 12 ore a recapitare le nostre email.
Scegliere un hosting condiviso dunque significa in pratica “affidarsi alla sorte”, laddove sorte significa appunto la casualità o meno di imbattersi in un server con “coinquilini” rispettosi che siano in grado di non intasare il server (e dunque limitare le vostre performance) e un amministratore di sistema capace in grado di diagnosticare eventuali utenti problematici ed isolarli dai restanti clienti.
Viceversa scegliere un VPS o un server dedicato significa avere il controllo totale di tutto il server, del software a corredo nonchè della configurazione dei vari servizi.
E’ ovvio che gestire un servizio dedicato (sia esso Virtuale o Dedicato) comporta un dispendio di risorse (anche economiche) maggiore a vantaggio appunto di una libertà totale nonchè l’evitare tutti quei contro pocanzi elencati.
Con l’avanzare degli anni però, con la nascita di servizi managed si può realmente disporre di servizi ottimali configurati ad-hoc in base alle esigenze del cliente a prezzi irrisori sopratutto per attività professionali.
Vien da chiedersi infatti quale possa essere il problema nell’investire (investire, non spendere badate bene) una cifra che oscilla sulle 500 euro annuali ad un azienda che vende online o offre servizi professionali e deve attenersi a standard qualitativi ben più elevati dell’utente privato o del ragazzino che ha un sito internet per hobby.
Oltretutto disponendo di un servizio dedicato si può avere garanzie di intervento e un’assistenza più immediata che giustamente non si può pretendere (ne viene menzionata nei soliti contratti) in un servizio hosting condiviso di tipo best effort.
Riassumendo dunque :
Con l’espressione hosting condiviso (in inglese shared hosting) si intende la forma classica di hosting in cui un unico server è destinato ad ospitare una pluralità di siti web (a volte anche diverse centinaia se non addirittura migliaia) appartenenti a diversi titolari.
Nell’hosting condiviso tutti i siti web presenti sullo stesso server devono, ovviamente, condividere le capacità e le risorse della stessa macchina con il rischio che i problemi di un singolo sito web si riflettano anche su tutti gli altri.
L’hosting condiviso è la scelta tipica per siti web a basso traffico oppure destinati ad un uso non professionale. Per chi fa business con internet ed ha bisogno di garanzie di continuità di servizio potrebbe essere preferibile un hosting dedicato.